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LA CHIESA DELLA MADONNA DI GREE

Cenni Storici

Madonna di Grée è una correzione dell'originaria denominazione "Sancta Maria in Agro", cioè "Santa Maria in campagna". madonna di gree Sebbene la prima notizia dell'esistenza di una"Ecclesia Sanctae Marie" sia della fine del '300, il santuario della madonna di Grée ha certamente un'origine molto più antica. Forse risale addirittura all'VIII secolo, all'epoca dei Longobardi, ed è l'unica chiesa superstite di un sistema di edifici di culto campestri, simili per forme e dimensioni, collocati ben al di fuori dell'abitato, ai quattro punti cardinali. La madonne di Grée occupa la posizione Nord e al centro troviamo la chiesa di San Zenone, al centro di Castano. Tali Chiese avevano prevalentemente una funzione simbolica di consacrazione del territorio castanese. La chiesa ha sostanzialmente mantenuto inalterate le sue dimensioni originarie. Nelle piantine delle visite pastorali della seconda metà del '500, tuttavia, appare quasi dimezzata in lunghezza e preceduta da un portico, lungo quasi quanto la chiesa. Il presbiterio era ancora chiuso da un'abside semicircolare, c'era già il campanile ed inoltre erano presenti delle pitture, tra cui un'immagine della Madonna dipinta sulla parete e protetta da vetro, che viene definita "antica". Constatato che la chiesa era troppo piccola, nel 1597, si suggerì di ampliarla, inglobando nell'edificio anche l'area del portico antistante. . Fu allora che la chiesa dovette assumere le dimensioni e le forme che" sostanzialmente mantiene tuttora. A più riprese nell'800 e nel '900, vennero fatti interventi di manutenzione e di restauro. In particolare, negli anni '70 venne rifatta la pavimentazione e a partire dal '90 circa si effettuarono vari lavori tra cui l'allacciamento alla rete elettrica e alla progressiva sistemazione dello spazio circostante, prima occupato da boscaglia. Per quanto riguarda i più recenti interventi, nel 2000 si è fatto un lavoro di restauro interno, che ha messo in luce la bella cornice cinquecentesca in cotto di stile classico.

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Così si presentava il quadrante solare della chiesetta della "Madonna di Grée", nonostante l'evidente stato di degrado e la mancanza dello "stilo" è ancora possibile, analizzando attentamente quel che resta dal tracciato orario, risalire al tipo di orologio cui fare riferimento per effettuare correttamente i calcoli dell' orologio solare (identificato ad "ore Italiche") in modo da ricostruirlo com'era originariamente intorno al XVI secolo quando fu realizzato.





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OROLOGIO SOLARE AD ORE ITALICHE
Latitudine 45° 33' 04'' Nord
Longitudine 08° 46' 40'' Est
Declinazione 00° 00' Sud
Ritardo (dal fuso E.C.) 24 min. 53 sec.

BREVE DESCRIZIONE

Le ore segnate dalla punta dell'ombra dello stilo, in questo tipo d'orologio, indicano la fine del giorno e l'inizio del giorno seguente come ora 24esima (ora del tramonto del sole); tutte le linee orarie segnano le ore trascorse dal tramonto precedente. Le stagioni sono evidenziate dalla lunghezza dell'ombra dello stilo, o gnomone, che nei diversi periodi dell'anno raggiunge le linee giornaliere (o di Declinazione del sole) in queste date: - 22 dicembre -solstizio invernale - arco di iperbole in alto (capricorno) - 21 marzo e 23 settembre -equinozi- linea retta orizzontale in mezzo. - 21 giugno -solstizio estivo - arco di iperbole in basso (cancro) La linea retta orizzontale degli equinozi è caratterizzata dai simboli zodiacali "ariete" e "bilancia" che indicano rispettivamente l'inizio della primavera e dell'autunno. La freccia verticale M, situata al centro del quadrante, indica il momento del "mezzodì vero locale" (metà delle ore di luce); in questo luogo e in tutte le stagioni dell'anno. Interessante notare che, essendo perfettamente orizzontale la retta equinoziale, la parete su cui si trova questo quadrante è orientata perfettamente a Sud.

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Restauro "meridiana" della Chiesetta Madonna di Grèe

Sabato 27 novembre 2004 alle ore 15 con la benedizione del Prevosto della Parrocchia Prepositurale di San Zenone, don Giuseppe Monti, si sono conclusi i lavori di recupero dell'orologio solare verticale ad ore "italiche" della chiesetta della Madonna di Grèe. L'iniziativa è stata promossa e seguita dalla Pro Loco di Castano Primo, costituitasi ufficialmente nel marzo 2002, avente come scopi istituzionali quelli di promuovere in ogni forma e con ogni mezzo la conoscenza e la fruizione in termini di conservazione delle realtà e delle potenzialità turistiche, naturalistiche, culturali, artistiche, storiche del nostro territorio. Questo è il primo lavoro di recupero seguito dall'Associazione, presieduta dall'architetto Bona Elio, ed ha avuto il patrocinio del comune di Castano Primo Assessorato alla Cultura; è stato scelto non solo per il suo valore storico ma soprattutto per il suo stato di degrado. I lavori, dopo aver acquisito le necessarie autorizzazioni, sono stati eseguiti dal restauratore Lorenzo Pietro Pini con i suoi collaboratori, professionisti competenti e preparati accreditati presso la sovraintentenza alle belle arti di Milano e della Curia. Con un lavoro paziente e meticoloso unendo i vari punti quasi illeggibili sono riusciti a portare alla luce un'opera cosi bella ed elegante com'era stata realizzata e che adesso noi possiamo ammirare. Preziosa è stata la collaborazione del consigliere della Pro Loco sig. Franco Mocchetti, conoscitore ed appassionato cultore della "gnomonica" (arte di costruire orologi solari). Osservando attentamente il restauro nella parte superiore sinistra si può ancora vedere una traccia dell'anno di realizzazione (CX), che ricondurrebbe al 1610 (MDCX), epoca in cui era in uso questo tipo di orologio solare.

RELAZIONE FINALE
A cura del restauratore Pini Lorenzo Pietro

Verificato lo stato di conservazione della superficie da restaurare, che non presentava particolari difetti di adesione e coesione, si è proceduto ad una prima fase di spolveratura con pennelli a setole morbide e di pulitura a secco con spugne Wishab. I piccoli distacchi sono stati consolidati mediante iniezioni di emulsione acrilica in soluzione acquosa (Acril dal IO al 15%). Il risanamento della grande fessura verticale è stato eseguito rimuovendo a scalpello i precedenti tamponamenti decoesi e riempiendo la cavità con malta a base di calce Lafarge, sabbia vagliata (dosi 1:3) e frammenti di mattoni. La finitura è stata realizzata con intonachino a base di grassello di calce, polvere di marmo e sabbia Ticino della stessa granulometria dell'intonaco originale (dosi 1:2). Le sigi1lature delle restanti piccole lacune e delle abrasioni principali sono state eseguite con il medesimo intonachino, con una piccola aggiunta di calce Lafarge. II momento successivo è consistito nel fissaggio della superficie con prodotto a base di silicato di potassio (Special Fixativ Keim), diluito in acqua. La fase dell'integrazione pittorica ha riguardato dapprima il fondo, la cui tinta chiara e stata ripresa solo nelle zone abrase, al fine di lasciare in luce l'originale. In un secondo momento è stato possibile riprendere, seguendo le tracce delle incisioni esistenti, le linee orarie della meridiana e, successivamente, ricostruire l'impianto decorativo, il più possibile fedele all' originale, deducendolo sempre da incisioni e frammenti di colore. Il tutto è stato eseguito a ve1atura, utilizzando colori ai silicati della Keim Granital. Per permettere la lettura oraria della meridiana, è stato poi necessario posizionare lo gnomone, effettuando misurazioni e verifiche, sotto il controllo del sig. Mocchetti della Pro Loco (realizzatore dei calcoli). Per lo stesso fine sono state aggiunte linee, numeri e segni zodiacali, al fine di poter dare una miglior lettura nella sua totalità. Completate tutte le lavorazioni, per garantire una maggior durata dell'intervento nel tempo, è seguita la stesura a pennello del protettivo utilizzando Wacher 290 diluito in apposito solvente.